Appuntamenti                    e                    informazioni

 AIFVS SALERNO vi informa sui progetti di solidarietà e condivisione e su tutti gli eventi organizzati dall'associazione. Chiunque vi può partecipare per farsi un'idea di quali sono i valori a cui si ispirano i nostri gruppi di lavoro.

Omicidio Stradale è un primo passo ma la legge è lacunosa

 

Siddisfatta Teresa Astone, responsabile salernitana dell'Aifvs " bisogna punire con severità anche i decessi per selfie e distrazioni varie "

 

Intervista "Le Cronache Salerno"

Omicidio stradale, il governo chiede ancora il voto di fiducia. Le opposizioni: “Decide il dittatore cosa fare e cosa no”

Il testo, già approvato alla Camera, torna in Senato. La quinta lettura del provvedimento a palazzo Madama è iniziata con la relazione del senatore Luigi Cucca (Pd)

 

Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/02/omicidio-stradale-il-governo-chiede-ancora-il-voto-di-fiducia-le-opposizioni-decide-il-dittatore-cosa-fare-e-cosa-no/2512222/

OMICIDIO STRADALE, PRIMO SÌ IN COMMISSIONE:
"12 ANNI SE SOTTO EFFETTO DI ALCOL E DROGHE"

 

ROMA - Non è ancora legge, ma ormai manca pochissimo. Chi uccide sulle strade italiane sarà accusato di omicidio e rischia pene pesantissime con la reclusione fino a 12 anni e il ritiro del permesso di guidare anche per trenta. 
Non è proprio l’ergastolo della patente, ma poco ci manca. La svolta è arrivata ieri in Commissione Giustizia del Senato dove è stato approvato (all’unanimità sulla maggior parte dei punti) il testo che contiene questi provvedimenti e che, nella prima decade di giugno, andrà in discussione in Aula per entrare a far parte del codice penale nell’anno in corso. L’iter sarà veloce perché tutte le forze politiche spingono in questa direzione. Ci saranno degli aggiustamenti per migliorare ulteriormente la norma ed integrarla con quelle già in vigore, ma la sostanza non cambierà. Chi causa la morte di qualcuno mentre è al volante in stato di alterazione, cioè sotto l’effetto di alcol o droghe, rischia il carcere da 8 a 12 anni. Ma finirà in prigione anche se chi guida è sobrio, ma commette infrazioni gravissime. Reclusione da 7 a 10 anni, infatti, per chi causa un incidente mortale passando con il rosso, circolando contromano, andando al doppio della velocità consentita o invertendo il senso di marcia dove non c’è visibilità (dossi e curve) o nei pressi di incroci. Pure la pena accessoria delle revoca della patente è molto pesante e, se si commettono più infrazioni contemporaneamente, può arrivare a 30 anni. È prevista anche la sospensione immediata del permesso di guida fino ad un massimo di cinque anni in attesa del processo fino all’ultimo grado di giudizio. Soddisfazione da parte di tutti, per un senso di giustizia nei confronti dei parenti delle vittime e nella speranza che le pene più severe facciano da deterrente per migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero delle vittime, spesso molto giovani. Ogni anno, infatti, oltre un milione di persone perdono la vita sulle strade di tutto il mondo, più di tremila in Italia. E la maggior parte delle volte la causa è proprio il comportamento di chi guida, per disattenzione o imprudenza. In attesa delle auto capaci di guidarsi da sole o dotate di così tanti automatismi da tenere sotto controllo l’indisciplina degli automobilisti scorretti, il provvedimento è una risposta obbligata alla richiesta di sicurezza e di legalità. Per evitare ancora che chi spezza una vita innocente continua a viaggiare senza pagare. L’auto è un bene sociale, prezioso. Va salvaguardato e difeso perché consente di spostarsi e garantisce la libertà individuale. Ma se male utilizzato è più pericoloso di un’arma.

 

Fonte:http://www.leggo.it/NEWS/POLITICA/omicidio_stradale_12_anni_carcere_ritiro_patente/notizie/1364925.shtml

OMICIDIO STRADALE: SI SGRETOLA IL PILASTRO DELL’ERGASTOLO DELLA PATENTE. SEMBRA PREVALERE IN PARLAMENTO LA TUTELA AL DIRITTO DI LIBERTA’ DI MOVIMENTO RISPETTO ALLA TUTELA DELLA SICUREZZA E DELLA VITA.
LA PATENTE DI GUIDA E’ UNA LICENZA (COME IL PORTO D’ARMI) NON UN DIRITTO DIVINO

 

 

Alla fine in Parlamento la tribuna numerata dei difensori estremi dei vari diritti compreso quello della mobilità, a discapito della tutela alla sicurezza e alla vita, ha sempre la meglio.
Ora apprendiamo con stupore che uno dei due pilastri dell’Omicidio stradale, quello relativo all’ergastolo della patente verrà di fatto costruito con un debole calcestruzzo che limiterà gli effetti a sanzioni accessorie con la sospensione della patente da 5 a 12 anni, questo, ci dicono, per rimanere entro il recinto del diritto alla libertà di movimento tutelato dalla Costituzione.
Perché siamo stupiti? Perché la proposta, l’impianto originale e le dichiarazioni di parlamentari e relatori inizialmente non andavano in questa direzione.

 

Vorremmo ricordare ai nostri rappresentanti che oltre il diritto alla libertà di movimento la Costituzione tutela anche il diritto alla sicurezza e a alla vita.
Allora cerchiamo di fare un esempio. Partiamo dal fatto che la patente di guida è una licenza che spetta a tutti i cittadini che abbiano particolari caratteristiche psico/fisiche e viene rilasciata dopo il superamento di un esame.
Anche il porto d’armi per difesa personale e o per uso di caccia è una licenza che viene rilasciata solo se esistono particolari condizioni. Domandiamo:  se un cacciatore o un titolare di licenza di porto di pistola, uccide accidentalmente una o più persone perché ubriaco o drogato e magari si dà alla fuga, dopo che gli viene ritirato il porto d’armi gli verrà poi restituito? Crediamo proprio di no. Come mai per chi alla guida di un veicolo con tanto di licenza autorizzativa uccide dopo aver ecceduto con l’alcol o stupefacenti e magari si dà anche alla fuga si vuole attutire il peso delle conseguenze? Un esempio,  il bulgaro Dimitrov che ha ucciso Gionatan a Ravenna il 22 giugno scorso, mentre era ubriaco e poi si è dato alla fuga oltre al patteggiamento ad una pena irrisoria di anni due  e mesi nove si è visto applicare dal giudice la sospensione della patente per 7 anni.

Con la nuova normativa che prevedesse  la sospensione da 5 a 12 anni cosa cambierebbe nella sostanza?
Per “disarmare” l’omicida incosciente si dovrà attendere che il conducente diventi un Killer seriale della strada? Possibile che in questo Paese si continui alla fin fine a difendere sempre Caino senza preoccuparsi di Abele? Questa decisione, se confermata, la consideriamo veramente grave e una sorta di raggiro nei confronti dei familiari delle vittime della strada e delle associazioni proponenti l’Omicidio stradale come l’ASAPS. Il traguardo della giustizia sulla strada con questa posizione si allontana e l’Omicidio stradale rischia di scivolare verso la farsa. 
 
Forlì, lì 27 aprile 2015
 
Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 

Fonte:http://www.asaps.it/50123_omicidio_stradale__si_sgretola_il_pilastro_dell_ergastolo_della_patente_sembra_.html#

Pirati strada: Vetrella, introdurre reato omicidio stradale

Un appello alla mobilitazione di associazioni, enti pubblici e cittadini comuni per chiedere con forza l’introduzione del reato di omicidio stradale. A lanciarlo è l’assessore ai Trasporti e Viabilità della Regione Campania, Sergio Vetrella, in occasione del presidio organizzato dai familiari delle vittime della strada in varie città italiane, tra cui anche quelle della Campania, davanti alle prefetture o ai municipi (ore 17).

“Il provvedimento – spiega Vetrella – già approvato alla Camera, sembra non sbloccarsi al Senato. Per questo le occasioni come quella di domani sono fondamentali per sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica, e in particolare i parlamentari, su un tema, quello della sicurezza stradale, sul quale la Regione Campania crede e sta investendo molto, a partire dal piano regionale di settore realizzato pochi mesi fa, fino al finanziamento del primo centro di guida sicura del Sud a Sessa Aurunca, alle campagne di spot con il coinvolgimento di attori e cantanti, e alle risorse erogate a Comuni e Province con i bandi del piano nazionale”.

“L’introduzione del reato di omicidio stradale – spiega Vetrella – ha dunque un’importanza decisiva per un tema di così grande rilevanza sociale, che coinvolge tutti i cittadini. Per parte nostra continueremo, come già fatto, a sollecitare i parlamentari coinvolti nell’approvazione della norma, che contribuirebbe a ridurre significativamente il numero di morti e feriti negli incidenti e il dolore delle famiglie, oltre che i danni economici e materiali che ne derivano”.

 

La Polstrada: “Colpa dell’alcol e di chi si distrae con il telefonino”

«Guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire» come cantava Lucio Battisti magari non ci prova nessuno. Guidare contromano in autostrada lo fanno invece sempre di più. Secondo l’osservatori

dell’Asaps, l’associazione che sostiene la Polstrada, solo nei primi sei mesi d

quest’anno ci sono stati 170 casi che hanno provocato 17 vittime, il 143% in più dell’anno scorso e 128 feriti, il 56% in più dei primi sei mesi del 2013. L’ultimo caso l’altra notte sulla A7 quando un trentenne kosovaro ha imboccato dalla parte sbagliata lo svincolo di Ronco Scrivia e si è fatto 25 chilometri prima di essere fermato dalla Polstrada: «Sono stanco, avevo guidato per 1200 chilometri».  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli stranieri che non conoscono la segnaletica sono il 26% dei conducenti che vanno contromano, il 24% sono invece autisti in fuga dall’alt della polizia, il 20% ubriachi o sotto effetto di stupefacenti, il 10,6% anziani. «In grande aumento sono i casi di chi si distrae perché manda messaggi o mail o fa i selfie coi telefonini», denuncia Giordano Biserni il presidente di Asaps. «Per combattere il problema ci vorrebbe un aumento della segnaletica autostradale e bisognerebbe che nei punti critici si adottasse un sistema di fotocellule con avvisatori acustici e visivi che entrino in funzione dopo i primi metri percorsi contromano». 


Magari si sarebbe salvato il 75enne di Pistoia morto qualche anno fa sulla Firenze-Lucca per aver fatto un frontale all’altezza del casello di Capannori. O non ci sarebbe stata la carambola di auto che ha provocato un morto e tre feriti nella galleria dell’Anzema sulla A26 Genova Voltri-Gravellona Toce. O i tre morti sulla Asti-Torino alla barriera di Villanova provocati da un’automobilista ubriaco. O quello che ha perso la vita sulla A14 all’altezza di Macerata. Per non parlare del guidatore di scooter che nemmeno doveva entrare in autostrada e che ha perso la vita alle sei del mattino mentre rientrava a casa a Campi Bisenzio e che per far prima aveva preso la A1 a Calenzano. O del ciclista, addirittura un ciclista di 29 anni originario della Lituania che faceva contromano la corsia di emergenza a Monselice sulla A13 vicino a Rovigo. Fino al caso più grave, nel ponte di Ferragosto di tre anni fa, quando un albanese trentacinquenne ubriaco alla guida di un suv, sulla A26 Voltri-Sempione all’altezza di Ovada ha centrato un’auto con quattro turisti francesi uccidendoli sul colpo. 


Per cercare di arginare il fenomeno che è in crescita in tutto il mondo, in Canton Ticino quest’autunno partirà una sperimentazione sulla rete autostradale con segnalatori luminosi e contestuali collegamenti via radio con la polizia stradale. Un primo apparecchio è già stato installato sulla corsia Sud-Nord della A2 all’altezza di Monte Carasso. In Austria, Slovenia e nei Paesi del Nord oltre al consueto cartello di divieto d’accesso e alla segnaletica ordinaria sono messi grandi fari gialli assai visibili anche di notte. 

 
«Ma se è vero che l’aumento degli incidenti è dovuto alla disattenzione o allo stress di chi è alla guida non c’è segnaletica prepotente che valga», ammette il presidente dell’Asaps Giordano Biserni. «Ci vorrebbero i segnalatori direttamente a bordo delle auto. Ma quello che più conta è l’attenzione di chi si mette alla guida. Ad esempio le donne al volante coinvolte in questi incidenti sono una larghissima minoranza, appena il 15,3%. È vero che magari guidano meno in autostrada, ma di sicuro sono meno incoscienti». Perché alla fine un attimo di disattenzione può capitare a chiunque. Pure all’ex ministro dei Trasporti Claudio Burlando che il 16 settembre di sette anni fa percorse contromano un tratto dello svincolo autostradale A10 del casello Genova-Aeroporto evitando per un soffio un frontale con un’altra auto.  


Fabio Poletti
da lastampa.it

SCHIZOFRENIA LEGISLATIVA L’OMISSIONE DI SOCCORSO FRA I REATI DA DEPENALIZZARE? E COME SI POTRA’ CONTEMPORANEAMENTE APPROVARE L’OMICIDIO STRADALE??

 

Il nostro paese sembra a volte in preda a una schizofrenia legislativa e ci spieghiamo: proprio mentre parliamo e ci siamo impegnati tanto di introdurre una forma di reato che contempli l'omicidio stradale  (per coloro che uccidono alla guida di veicoli sotto l'effetto di sostanze alcoliche o di stupefacenti o per coloro che dopo aver provocato un incidente mortale si danno alla fuga)  e a distanza di pochi anni dall'introduzione dell'illecito amministrativo dell'omissione di soccorso di animali, arriviamo ora a pensare che debba essere di fatto depenalizzata l'omissione di soccorso nei confronti di persone.

Ricordiamo che in Italia esiste ed è sancita dal codice penale, l'obbligatorietà dell'esercizio dell'azione penale. Questo pone la domanda: si risparmia davvero qualcosa a chiudere questi processi?

Perché in presenza di un reato, la Polizia Giudiziaria deve necessariamente raccogliere le fonti di prova e presentarle al pubblico ministero. Le indagini, cioè, vengono iniziate e spesso concluse: e questo ha un costo.

Il Pubblico Ministero, se abbiamo capito bene, potrà subito operare una valutazione circa la tenuità del fatto o la non recidiva di chi lo ha commesso. 
Poi, nei gradi successivi, toccherà al GIP.

Ma se ogni volta che un reato come questo viene archiviato, chi potrà mai comprovare l'abitudinalità del reo?

I pregiudizi di polizia, per consolidata giurisprudenza, non contano per il giudice, è risaputo.

Pensiamo al truffatore o al ladruncolo seriale: ci sono truffatori che in capo a un anno collezionano centinaia di deferimenti, ma sono tutti procedimenti singoli  che difficilmente vengono ricondotti a un unico e quindi più consistente disegno criminoso.

Il rischio è che lo Stato non dia più segnali: io ti minaccio, ti danneggio l'auto, ti perseguito, ti investo con la macchina sulle strisce e scappo e lo Stato, che TU chiami in causa per difenderti, sostanzialmente ti risponde che non gliene frega niente.

Se avessimo una giustizia amministrativa efficiente, dedicata magari a certi reati che potrebbero anche teoricamente essere depenalizzati, potremmo anche accettare in alcune forme questa legge, ma così come ci è stata presentata, soprattutto dai media, sembra un modo di dire arrangiatevi. 

E tutti sanno cosa succede quando qualcuno si sente abbandonato: non parliamo della frustrazione di chi, in divisa ci mette la faccia, ma di chi, non avvertendo la presenza dello Stato in sua difesa, deciderà di farsi giustizia da solo.

No non siamo convinti per niente, una depenalizzazione deve essere innanzi tutto razionale. Non si può un giorno dire arriverà l’Omicidio stradale e pochi giorni dopo dire che l’ omissione di soccorso e magari la guida in stato di elevata ebbrezza da alcol o sotto l’effetto di droga che sono i parametri di riferimento dell’Omicidio stradale, saranno depenalizzati! Urgono spiegazioni. (ASAPS)

Sicurezza stradale: in Italia metà della segnaletica è fuorilegge e causa incidenti


Secondo uno studio la metà della segnaletica presente sulle strade non sarebbe a norma e la scarsa manutenzione è causa del 60% degli incidenti

A rilevarlo è uno studio dell’ANEIS ( Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale), secondo il quale le condizioni dei segnali stradali presenti sulle strade italiane sarebbe insufficiente, oltre ad essere deteriorata e spesso incomprensibile o poco visibile. I dati ISTAT parlano chiaro, la distrazione o l’indecisione risultano tra le cause più ricorrenti di incidente stradale, ma gran parte di questi sinistri è dovuta anche all’inadeguatezza della segnaletica, infatti, quasi la metà dei segnali stradali in Italia non è conforme alle norme e la manutenzione delle strade è del tutto insufficiente. Secondo la giurisprudenza l’Ente proprietario è responsabile, ma l’insidia deve essere “imprevedibile”.

  •  In Italia oltre 12 milioni di cartelli, molti spesso errati o fuorvianti

Secondo dati SIIV – Società italiana di infrastrutture viarie – la distrazione del guidatore, l’eccesso di velocità, l’ebbrezza rappresentano solo il 40% dei motivi di incidente. Il 30% dipende dalla manutenzione delle strade e un altro 30% da come è strutturata e segnalata la rete stradale. In Italia sono presenti oltre 12 milioni di cartelli (fonte Asaps), un numero eccessivo di segnalazioni spesso errate o fuorvianti, inoltre l’ultima ricerca sullo stato della segnaletica in Italia, che risale al 2007, denuncia un’insufficiente qualità dei segnali stradali e un peggioramento rispetto al 1998, data dell’ultimo studio. Sempre secondo SIIV per mettere a norma tutti i segnali stradali ci vorrebbero tra i 2,5 e 3,5 miliardi di euro.

  • In caso di incidente paga l’Ente di gestione, ma solo in casi di “imprevedibilità”

In caso di incidente causato dalla scarsa manutenzione del manto stradale o dal deterioramento e inadeguatezza della segnaletica stradale collocata in modo non idoneo ad avvisare gli utenti del pericolo, l‘Ente proprietario della strada è sempre responsabile. “L’incidente, tuttavia, deve avere le connotazioni della imprevedibilità, ad esempio, per un incidente causato da una buca sulla strada si viene risarciti solo se si prova che non era visibile ed era oltretutto imprevedibile, in caso contrario l’automobilista avrebbe dovuto individuarla ed evitarla – spiega Luigi Cipriano, Presidente ANEIS– Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale – “mentre per quanto riguarda i cartelli stradali posti in modo errato, la responsabilità resta sempre dell’Ente, purché si riesca a fornire la prova che non sempre è possibile”.

Fonte : http://www.sicurmoto.it/2014/12/10/sicurezza-stradale-in-italia-meta-della-segnaletica-e-fuorilegge-e-causa-incidenti/

UN PO' DI GIUSTIZIA SULLE      NOSTRE STRADE.......

Il Mattino 15/11/2014
La città di Salerno 15/11/2014

15 – 16 novembre – Ogliastro Cilento (SA) .Nella terza domenica di novembre ricorre la Giornata Mondiale ONU dedicata al ricordo delle Vittime della Strada. L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada organizza sabato 15 e domenica 16 novembre una serie di iniziative per ricordare le vittime e per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica alla sicurezza stradale. Il bilancio sulle strade italiane è inaccettabile e sottovalutato: ogni giorno 13 persone uccise, 849 ferite, di cui circa 25 al giorno riportano invalidità gravi e permanenti. Il programma stilato dalla Sede AIFVS di Ogliastro Cilento (SA) prevede in piazza Europa ad Ogliastro Cilento da sabato 15 il via alla campagna di sicurezza stradale del Pullman Azzurro della Polizia di Stato,

 

per la prima volta sul nostro territorio ai fini di sensibilizzazione sociale, per scuotere le coscienze e motivare all’impegno di difesa dei diritti umani, in serata saranno proiettati dei video di prevenzione. Domenica 16 alle ore 18,00 presso il centro sociale sarà celebrata una Santa Messa in onore delle Vittime della Strada. Diverse autorità saranno presenti…On.Sabrina Capozzoli –Camera Dei Deputati,On.Donato Pica Consigliere Regionale Della Campania Amministratori locali di tutti i paesi limitrofi, Forze dell’ordine,Religiosi,Dirigenti scolastici e scolaresche, oltre alla collaborazione di diverse Associazioni tra cui l’Avis, Sede aifvs Anna Diglio di Avellino Sede aifvs Biagio Lisa Comiso Ragusa oltre ai familiari delle vittime. Intratterrà la serata di sabato il cantante Antonino Furnari. Vogliamo sottolineare la presenza a quest’evento come prima volta, della Sede A.G.U.V.S Roberto Belviso di Castellana Grotte in Provincia di Bari, in rappresentanza delle altre sedi A.G.U.V.S. di Lecce, di Messina e di Mantova, associazione che persegue le nostre stesse finalità, quindi insieme per ricordare e commemorare tutte le vittime della strada. Quindi grande partecipazione all’iniziativa, non solo per onorare le vittime, ma per esprimere adesione ai valori.

La nostra vita sia come una fiaccola, che si consuma producendo luce. La metafora della luce è utilizzata anche per sollecitare fortemente le istituzioni e la società ad accendere i riflettori sulla strage stradale e ad assumere impegni responsabili per la sua soluzione. Nel segno della luce chiedo che in ogni Comune venga illuminato un Monumento significativo, per dare luce al drammatico problema dell’incidentalità stradale.

Ufficio Stampa A.I.F.V.S. Sede di Ogliastro Cilento Responsabile Teresa Astone

RINNOVO ISCRIZIONI 2014

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Alfano: “Sì al reato di omicidio stradale per chi si droga o beve e si mette al volante


Angelino Alfano torna a parlare di reato di omicidio stradale durante un workshop europeo sulla sicurezza stradale, svoltosi presso la Scuola superiore di Polizia. La sua idea in merito, come aveva già dichiaratoprecedentemente, è chiara: “Nei casi estremi di chi si droga o beve sapendo di dover poi mettersi alla guida occorre procedere con l’introduzione dell’omicidio stradale“.

Quello all’introduzione del reato di omicidio stradale è un sì assolutamente vigoroso da parte del Ministro degli Interni che chiede di intensificare i controlli su questi soggetti che fanno uso regolare di stupefacenti. Alfano, condivide per questi casi, l’approccio europeo ed espande anche all’Italia l’idea dell’ ‘ergastolo della patente‘ come soluzione efficace: “La patente non può essere una licenza di uccidere“.

 

Alfano ha ricordato anche che il numero delle vittime di incidenti stradali si è già ridotto, ma ha indicato come obiettivo quello europeo “che indica al 2020 un calo del 50% dei morti rispetto al 2010” incitando al raggiungimento. “Le vittime sono in costante diminuzione dal 1970, ma non ci accontentiamo, perché fino a quando anche solo una persona morirà dobbiamo lavorare senza sosta“. Il ministro ha quindi auspicato la realizzazione di una politica di sicurezza stradale che sia “più rigorosa“.

Il ministro si è poi rivelato più cauto sull’idea di accorpare le forze dell’ordine: “Ogni razionalizzazione della spesa che non tolga efficienza, la sosteniamo, ma sull’accorpamento bisogna fare una valutazione importante: il sistema delle forze dell’ordine funziona e prima di mettere mano al bisturi bisogna pensarci molto bene. Non si può depotenziare il sistema“.

Fonte : http://www.salernonotizie.it/2014/10/06/alfano-si-al-reato-di-omicidio-stradale-per-chi-si-droga-o-beve-e-si-mette-al-volante/

2020 vite da salvare entro il 2020, ecco la sfida

 

 

Presentata oggi da Polizia di Stato, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ANAS, AISCAT, ANCI, Direzione Generale dei Trasporti della Commissione Europea e Università La Sapienza di Roma uno dei più ambiziosi progetti mai realizzati in tema di sicurezza stradaledi VINCENZO BORGOMEO

Un strategia comune che in Europa porterà a risultati straordinari: questa in estrema sintesi l'idea presentata oggi da Polizia di Stato, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ANAS, AISCAT, ANCI, Direzione Generale dei Trasporti della Commissione Europea e Università La Sapienza di Roma per abbattere drasticamente i morti sulle strade. 

IL DOCUMENTO

Ossia 2020 vittime in meno entro il 2020, quindi una riduzione del 50% del numero delle vittime da incidente stradale. Una cosa straordinaria? Certo, e per due motivi: l'obiettivo ha una data di scadenza molto vicina e poi oggi sono stati spiegati nel dettaglio i modi in cui raggiungere questo risultato.

Sostanzialmente attraverso una strategia comune che punta sul miglioramento dell’educazione stradale e della preparazione degli utenti della strada, ma anche sul rafforzamento dell’applicazione delle norme, il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture e della sicurezza dei veicoli, la promozione dell’uso delle moderne tecnologie, il miglioramento dei servizi di emergenza e di assistenza post incidente e la protezione degli utenti vulnerabili della strada. 

A raccontare nel dettaglio le strategie sono intervenuti personalmente le massime autorità sul tema: il Direttore Centrale della Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato Roberto Sgalla, il Direttore del Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno, il Presidente di ANAS Pietro Ciucci, il Vice Presidente dell’AISCAT Paolo Pierantoni, il Direttore Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Sergio Dondolini, la Dr.ssa Maria Teresa Sanz Villegas, rappresentante della Direzione Generale  dei Trasporti della Commissione Europea, il Dott. Antonio Ragonesi dell’ Area Relazioni Internazionali e Cooperazione/Sicurezza Infrastrutture e Protezione Civile, Cultura e Sport dell’ Associazione Nazionale Comuni d’Italia dell’ANCI e la Prof.ssa Annamaria Giannini, Professore ordinario dell’Università La Sapienza di Roma - Dipartimento di Psicologia dell’Università.  Concluderà il Vice Capo della Polizia con funzioni vicarie Prefetto Alessandro Marangoni. 

Va ricordato che nel 2013 in Italia, secondo la stima anticipata fornita dall’ISTAT il 18 giugno 2014 - che verrà definitivamente licenziata nel prossimo mese di novembre - sono decedute 3.400 persone a causa degli incidenti stradali. Ossia rispetto al 2012, la variazione percentuale è stata del -6,9%, in linea con la media dei Paesi dell’Unione Europea pari a -7,6%. Anche gli incidenti stradali con lesioni risultano in decremento, essendo passati da 186.726 a 182.700, con una diminuzione del -2,2%, mentre i feriti sono calati del -2%  (da 264.716 a 259.500).

Ma non basta, e forti dei risultati del periodo 2001-2010 (nel quale il Libro Bianco aveva fissato per tutti i Paesi europei l’obiettivo di dimezzare le vittime sulle strade, l’Italia è passata da 7.096 morti a 4.114, con una flessione del -42%), è chiaro che si può fare, anzi si deve fare molto di più.

Uno dei 7 pilastri dell’Unione Europea per il nuovo decennio 2011-2020 è la protezione degli utenti vulnerabili della strada. Secondo il Road Safety PIN Report dell’European Transport Safety Council, nel periodo 2001-2009 in Europa a fronte di una flessione del numero dei pedoni e dei ciclisti rimasti vittime in incidenti stradali pari, per entrambe le categorie, al -34%, l’abbattimento delle morti tra i motociclisti è stato del -18%.

"Una sfida presente, per il nostro obiettivo comune. Un impegno europeo - ha spiegato Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia - perché il 10 novembre del 2010 il Servizio Polizia Stradale ha sottoscritto la Carta Europea della Sicurezza Stradale, assumendo formalmente l’impegno di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo della riduzione del 50% del numero dei morti a causa di incidenti stradali, attraverso concrete ed innovative linee di azione ispirate a criteri di efficienza ed efficacia".

"In questa direzione, in questi quattro anni, - ha continuato Sgalla - la Polizia Stradale ha potenziato particolarmente l’attività di prevenzione e i servizi di vigilanza stradale sulle autostrade e sulle strade di grande comunicazione e ha perseguito una capillare strategia di comunicazione sia a livello nazionale che europeo, sviluppando politiche e progetti congiunti all’interno dell’Unione Europea, anche in collaborazione con altri Stati membri e con linee di azione comuni per l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza stradale nate dal Progetto ICARUS (cofinanziato dalla DG Move). Ogni anno è stato contraddistinto da un obiettivo specifico: più sicurezza, più incolumità, più legalità, meno velocità. Tutte insieme queste parole hanno significato maggiore sicurezza sulla strada". 

Come finirà? Riusciremo a centrare lo straordinario obiettivo? il Direttore Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Sergio Dondolini, ha spiegato che siamo un po' in ritardo, con un 4% circa da recuperare, ma poi è stato lo stesso 

Sicurezza stradale, Pietro Ciucci,  presidente dell'Anas, ha spiegare che "E' necessario non perdere la speranza, anche se è utopico, di portare la mortalità a zero sulle strade italiane, perché è  indubbio – ha sottolineato Ciucci – che nel nostro Paese in questi anni si è lavorato molto e bene e che, accanto all’inasprimento delle norme e all’introduzione della patente a punti, è cresciuta una cultura nazionale della cooperazione per la sicurezza che considera le attività di ciascun soggetto come tasselli di una stessa strategia condivisa, da mettere a fattor comune”.

Ciucci ha spiegato che la forte diminuzione dei dati dell’incidentalità dimostra che i risultati sono stati soddisfacenti. Ma che "non dobbiamo accontentarci di questi pur lusinghieri risultati – ha aggiunto il Presidente dell’Anas – e dobbiamo lavorare per aspirare ad una mortalità sulle strade italiane pari a zero. Qualcuno potrà giudicare questo obiettivo un’utopia, ma solo attraverso le utopie noi possiamo essere sicuri di poter modificare la realtà”.

Fonte :

http://www.repubblica.it/motori/sezioni/sicurezza/2014/09/15/news/2020_vite_da_salvare_entro_il_2020_ecco_la_sfida-95815388/

PROGRAMMA CONFERENZA NAZIONALE RIFORMA DELL’OMICIDIO STRADALE, RELATORI -TRA ALTRI- FORTUNATO, GIOVANNINI, VIOLA, CESARI

4 giugno 2012 alle ore 20.44

PROGRAMMA DELLA CONFERENZA NAZIONALE PER LA RIFORMA DELL’OMICIDIO STRADALE

 

Venerdì 8 giugno 2012 – Camera dei Deputati

Roma - Palazzo dei Gruppi Nuova aula dei Gruppi multimediale -  Via Uffici del Vicario

A.I.F.V.S.  ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA

                                                                              

OSSERVATORIO VITTIME                                                                        

LEGA ITALIANA DEI DIRITTI DELL’UOMO                       

MEMBRO DELLA FIDH                                                                        

ALTALEX

OVERLEX

con il patrocinio

della Presidenza del Senato

della Presidenza della Camera dei Deputati

del Ministero della Giustizia

di Roma Capitale

della FEVR Federazione Europea Associazioni delle Vittime della Strada

dell’Ordine degli Avvocati di Roma  - che riconoscerà 9 crediti formativi agli avvocati                                                                                  

In collaborazione con

Società Italiana di Vittimologia

Asaps

Associazione Lorenzo Guarnieri

Associazione Gabriele Borgogni

Basta Sangue sulle Strade

E con tutte le altre  Associazioni di Vittime della Strada

Associazione Italiana di Psicologia Giuridica

Ceipa

Agire e Informare

Progetto Vittime

                                                                                                                       

                                          

PROGRAMMA

Sono invitati a partecipare il Ministro della Giustizia e tutti i parlamentari, in particolare i componenti delle Commissioni Giustizia e Trasporti di Camera e Senato nonché i firmatari ed i    cofirmatari delle proposte di riforma:

 

On. Claudio Barbaro - firmatario ddl C. 3274

On. Mario Valducci - firmatario ddl. C. 4662

On. Silvia Velo - firmataria C. 4845

On. Donato Lamorte - firmatario ddl C. 5021

On. Gianluca Buonanno - firmatario del ddl C. 5000

On. Luigi Li Gotti - firmatario del ddl S 2925

On. Davide Cavallotto - firmatario del ddl C. 4533

On. Antonio Borghesi - firmatario del ddl C.3774

On. Ada Spadoni Urbani - firmataria del ddl S. 2828

On. Jole Santelli - firmataria del ddl C. 1056

On. Gaetano Pecorella - firmatario del ddl C. 874

On. Ignazio La Russa - firmatario del ddl C. 726

On. Tommaso Foti - firmatario del ddl C. 155

On. Giorgio Jannone - firmatario del ddl C. 291

Ore 9,00

registrazione partecipanti (ingresso in giacca e cravatta)

 

Indirizzi di saluto e Introduzione ai lavori del convegno

Dott.ssa Giuseppa Cassaniti - Presidente della AIFVS 

Avv. Matteo Santini – delegato del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma

On. Avv. Domenico Naccari - Assessore di Roma Capitale delegato del Sindaco

Dott. Stefano Guarnieri - Presidente Associazione Lorenzo Guarnieri 

Dott.ssa Valentina Borgogni - Presidente Associazione Gabriele Borgogni

 

Introduce e modera

Avv. Gianmarco Cesari - Avvocato Aifvs  Presidente Osservatorio Vittime

 

Ore 10,00

L’inadeguatezza dell'attuale trattamento sanzionatorio: la riforma necessaria per la congruità della pena rispetto al bene giuridico tutelato della vita e la gravità del reato e delle conseguenze dannose

Prof. Avv. Luigi Viola - Direttore scientifico Altalex Massimario

Avv. Annalisa Parenti - Foro di Firenze Legale delle Associazioni Guarnieri e Borgogni

Avv. Augusto Palese - Legale della AIFVS Foro di Venezia

Prof. Saverio Fortunato – Criminologo Clinico

Dott. Valter Giovannini – Procuratore aggiunto di Bologna

 

Interventi di:

Prof. Antonio Lerario - autore “Vivere in sicurezza” Vice Pres. Ass. Vittime della Strada

Dott.ssa Elena Valdini - autrice di “Strage Continua”

Dott.ssa Paola Fereoli - autrice “Fine pena mai”

Dott.ssa Giovanna Corsetti - autrice video “Metticilatesta” campagna sicurezza patrocinio AIFVS

Dott. Giorgio Iacoboni - giornalista sicurezza stradale e della AIFVS

Ore 11,40

Video messaggio dell’On. Roberta Angelilli - Europarlamentare Vice Presidente del Parlamento Europeo 

 

Ore 11,50

La legislazione sull’omicidio derivante dalla circolazione stradale in Europa

Avv. Marcello Mastrojeni - delegato della AIFVS alla FEVR (Federazione Europea   Vittime della Strada)

Avv. Gianluca Iaione – legale della AIFVS Foro di Salerno

 

Ore 12,10

Interventi di incapacitazione selettiva (non concessione o revoca definitiva della patente) come strategia di prevenzione e deterrenza delle forme più gravi di criminalità stradale.

Prof. Pierpaolo Martucci - Docente Antropologia Criminale Università di Trieste.

Avv. Danilo Riponti - legale della AIFVS Foro di Treviso - membro Commissione Giustizia Lidu

 

Ore 12,30

I riflessi dell’omicidio stradale sul fenomeno di controtendenza della sicurezza stradale: la pirateria

Dott. Giordano Biserni - Presidente della Asaps

 

Ore 12,40

La ricerca dell’Università di Firenze per la AIFVS sulla guida azzardata e  temeraria per un inquadramento normativo ai fini della riforma dell’omicidio stradale  non solo per la guida sotto effetto di alcool, droga e farmaci.

Prof. Ing. Dario Vangi - professore di Progettazione meccanica e costruzione di macchine presso la Facoltà di Ingegneria di Firenze e direttore del corso di      perfezionamento in Ricostruzione degli incidenti stradali.

Ing. Filippo Begani - docente presso la facoltà di ingegneria di Firenze Docente corso di Ingegneria Legale per la ricostruzione della dinamica degli  incidenti stradali

 

Ore 13,00

La creazione di un armonico sistema di disciplina fondato sul binomio omicidio/lesioni dolose e colpose.

Prof. Alessandro Cassiani - Docente  di Diritto penale Scuola di Specializzazione della Università La Sapienza Consigliere dell’Ordine Avvocati di Roma

Prof. Avv. Vincenzo Musacchio - Docente di Diritto penale Alta Scuola di       Formazione Presidenza del Consiglio  dei Ministri

 

Pausa pranzo ore 13,30 - 14,30

 

Ore 14,30 

Avvio di indagine statistica ai fini penali AIFVS e AIPG sul criminale stradale

Prof. Anita Lanotte - Psicologa Psicoterapeuta Presidente Centro Studi Ceipa Consiglio Direttivo Aipg

Prof. Paolo Capri - Psicologo Psicoterapeuta Presidente della AIPG Docente di Psicologia Giuridica Unieuropea 

 

 

Ore 15,00

Sicurezza e criminalità analisi e prospettive

Prof. Dott. Augusto Balloni - Presidente S.I.V. Società Italiana di Vittimologia

 

Ore 15,15

Disturbi di personalità: azzardo, rischio, alcool, droga, psicofarmaci e guida: ripercussioni sull’elemento soggettivo del reato

Prof. Francesco Bruno - Criminologo

Prof. Loredana Petrone - Psicologa Psicoterapeuta Istituto di Medicina      Sociale Università La Sapienza

 

Ore 15,45

Esame dei disegni di legge pendenti avanti alla Camera ed al Senato e proposte migliorative: figura speciale di reato o aggravante speciale? Riforma dell’art. 589 o dell’art. 575 nel codice penale o reato autonomo del Codice della Strada? La ricollegabilità della condotta alle violazioni del Codice della Strada

 

Interventi di Parlamentari

Interventi di giuristi in campo per la riforma:

 

Pietro Di Tosto - Consigliere dell’Ordine degli Avvocati Roma

Aldo Minghelli - Consigliere dell’Ordine degli Avvocati Roma

Matteo Santini - Consigliere dell’Ordine degli Avvocati Roma

Roberto Nicodemi - Consigliere dell’Ordine degli Avvocati Roma

Laura Coltrinari - Foro di Roma membro Osservatorio Vittime LIDU

Elena Morano Cinque - Foro di Catanzaro Presidente Comm.ne Pari Opportunità Prov. CZ

Settimio Catalisano - Foro di Roma Componente OUA Organismo Unitario Avvocatura

Lello Spoletini - Foro di Roma

Carlo Fontana - Foro di Roma

Paolo Storani - Foro di Macerata     

Davide Del Gigante - Foro di Roma

Massimiliano Parla - Foro di Roma

Maria J. Bortoluzzi - Foro di Roma membro Osservatorio Vittime LIDU

 

Interventi dei rappresentanti delle Associazioni di Vittime della Strada

Confronto tra l’AIFVS e le altre Associazioni di Vittime della Strada:

condivisione di proposte per una unità di intenti e di azioni per la riforma

 

p.s. durante la Conferenza saranno proiettati il corto di Saverio Deodato  sull’omicidio stradale “Delitto perfetto” ed altri brevi video. Intervengono il    regista Saverio Deodato e l’attrice Daniela Poggi.

 

Ore 19,00

Chiusura della conferenza

 

 

Spunti di riflessione:

La guida distratta, azzardata UCCIDE

La guida con alcol e droghe UCCIDE

Il non rispetto delle regole UCCIDE

La mancata sicurezza delle strade UCCIDE

L’inefficienza del mezzo di trasporto UCCIDE

 

Il risultato finale è esattamente lo stesso: la improvvisa ed infinitamente dolorosa fine di una meravigliosa, adorata ed insostituibile vita umana.

E questo è cosa rimane…

(Il papà e la mamma di Matilde Margaritelli)

 

Il reato di omicidio stradale non può prescindere da tutto questo o sottovalutarlo!

L’AIFVS chiede la certezza della pena per i comportamenti criminali alla guida, e propone che alla vecchia   domanda “il reo aveva accettato il rischio o pensava di poterlo controllare?”, si sostituisca la nuova domanda:  “il rischio era obiettivamente controllabile?”.

 

E non ci si scandalizzi se si afferma che con la distrazione il rischio non era obiettivamente controllabile, perché anche la distrazione alla guida è un comportamento     criminale!

Dobbiamo cambiare mentalità e cultura, perché i    nostri comportamenti alla guida siano responsabili, puntando sull’osservanza delle norme per garantire la civile convivenza.

Le nostre proposte, pertanto, debbono sollecitare  “a fare qualcosa di più” convergendo con le esigenze espresse dai nostri Ministri:

 

“Non basta etichettare una nuova norma come omicidio stradale, occorre fare qualcosa di più”.

(Ministro della Giustizia, Paola Severino Di Benedetto)

 

“La situazione attuale di totale impunità per chi uccide sulla strada non può essere tollerata…”

(Ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Corrado Passera)

 

Si raccomanda la prenotazione via e-mail entro il 7 giugno  2012

 

Al termine del convegno verrà consegnato un attestato di partecipazione

con 9 crediti formativi riconosciuti dall’Ordine degli Avvocati di Roma 

 

SEGRETERIE ORGANIZZATIVE DEL CONVEGNO

Aifvs  -  segreteria@vittimestrada.org

+39 06 41 73 46 24; +39 340 91 68 405; +39 340 82 73 214

 

Osservatorio Vittime Lidu - osservatoriovittime@libero.it  

Mobile +39 320 74 44 300 - fax +39 06 86 21 72 81

Via Comano, 95 - 00139 Roma

L’incidentalità stradale in Campania nel 2008

 

 

                                    Premessa

In Campania, nel 2008, si sono verificati oltre 19 incidenti stradali, con un bilancio di 0,6 morti e di circa 30 feriti, ogni 10.000 residenti.

L’incidentalità stradale costituisce, pertanto, un fenomeno di rilevante importanza in quanto strettamente connessa all’esigenza di maggiore sicurezza nel settore della mobilità ed ai costi sociali ed umani.

La presente analisi, che descrive gli aspetti salienti degli incidenti stradali verificatisi in Campania nell’anno 2008, può rappresentare uno strumento utile sia a chi è preposto alla organizzazione ed alla predisposizione di azioni tese alla riduzione del fenomeno e sia al lettore che si trovi nella veste di conducente o di pedone.

Onde permettere ulteriori approfondimenti vengono presentati in Appendice i dati aggregati a livello comunale.

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Morti e feriti

Nel 2008, in Campania, sono stati rilevati, dagli organi preposti, 11.529 incidenti stradali1, di cui 298 (il 2,6%) mortali, in 402 dei 551 Comuni campani. I decessi sono stati 329 ed i feriti 17.380.

Rispetto al 2007 si registra un incremento sia del numero di incidenti, pari 2,2%, sia del numero di morti, pari 2,8%, e sia del numero di feriti, pari a 3,7%.

 


Il 66% dei morti è costituito da conducenti, il 17% da passeggeri ed altrettanto da pedoni. Invece, dei feriti il 63,5% sono conducenti, il 30% passeggeri ed il 3,2% pedoni.

 

Siamo dislocati su tutto il territorio campano: Incidenti Mortali in provincia di Salerno

INCIDENTE MORTALE SALERNO NOCERA INFERIORE BATTIPAGLIA; CAVA DE' TIRRENI; SCAFATI; CILENTANA; FONDO VITTIME DELLA STRADA ;ANAS EBOLI AGROPOLI; PONTECAGNANO FAIANO; SALA CONSILINA; PAGANI; ANGRI; MERCATO SAN SEVERINO; SARNO; VALLO DELLA LUCANIA; CAPACCIO; FISCIANO; NOCERA SUPERIORE; BARONISSI; BELLIZZI SAN VALENTINO TORIO; CASTEL SAN GIORGIO; AMALFI ;CAMPAGNA; ;SAPRI; POLLA1, MONTECORVINO ROVELLA;VIETRI SUL MARE, SANT'EGIDIO DEL MONTE ALBINO, SAN MARZANO SUL SARNO, GIFFONI VALLE PIANA, CASTELLABATE, MAIORI, PADULA ,CONTURSI TERME, POSITANO, PELLEZZANO, SIANO, ATENA LUCANA, BUCCINO, TEGGIANO, MONTECORVINO PUGLIANO, MONTESANO SULLA MARCELLANA, RAVELLO, CAMEROTA, OLIVETO CITRA, ALTAVILLA SILENTINA, SAN GREGORIO MAGNO, ASCEA, SAN CIPRIANO PICENTINO, CENTOLA, OLEVANO SUL TUSCIANO, CASAL VELINO, SASSANO, SANT'ARSENIO, SICIGNANO DEGLI ALBURNI, SERRE, ALBANELLA, PISCIOTTA, MINORI, COLLIANO, BRACIGLIANO, CASTE NUOVO, CILENTO, GIFFONI SEI CASALI, BUONABITACOLO, VIBONATI, PRAIANO, TRAMONTI, SAN GIOVANNI A PIRO, SANTA MARINA, PALOMONTE, CERASO, CAGGIANO, TORCHIARA,

OGLIASTRO CILENTO, TORRE ORSAIA, PERDIFUMO, SANZA CETARA, CASTEL SAN LORENZO, MONTECORICE, POLLICA, SAN RUFO, SAN MANGO PIEMONTE, LAVIANO SCALA, AQUARA, AULETTA, ACERNO, POSTIGLIONE,

CORBARA, OMIGNANO, ROCCAGLORIOSA, SESSA CILENTO, LAURINO, FUTANI, CASELLE IN PITTARI, SAN PIETRO AL TANAGRO, CASTELCIVITA, ATRANI, CALVANICO, CICERALE, ROSCIGNO CELLE DI BULGHERIA, NOVI VELIA, FELITTO MONTANO, ANTILIA, RUTINO, CASALBUONO, MONTE SAN GIACOMO, BELLOSGUARDO,

PIAGGINE, PETINA, TRENTINARA, CONTRONE, CASTIGLIONE DEL GENOVESI, ROFRANO, PRIGNANO CILENTO, STELLA CILENTO, CONCA DEI MARINISACCO, SANT'ANGELO A FASANELLA, RICIGLIANO, VALVA STIO, GIOI CORLETO, MONFORTE, ORRIA, TORRACA, PERITO, CASTELNUOVO DI CONZA, LAUREANA CILENTO, CASALETTO, SPARTANO, FURORE, GIUNGANO, ALFANO SAN MAURO, CUCCARO, VETERE, MOIO DELLA CIVITELLA, SALENTO, MORIGERATI, PERTOSA, ISPANI,

OTTATI, SALVITELLE, SANTOMENNA, LAURITO, MAGLIANO, VETERE, CAMPORA SAN MAURO, LA BRUCA, CANNALONGA, MONTEFORTE CILENTO, LUSTRA ROMAGNANO, AL MONTE TORTORELLA, SERRAMEZZANA, VALLE DELL'ANGELO

 

Teresa Astone responsabile AIFVS Provincia di Salerno

Se avete domande o richieste contattateci direttamente al numero

 

+39 349 5444589

 

oppure compilate -cliccando su il- modulo online inserendo solo la vostra mail e sarete contattati entro 24 h .

 

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