Vi offriamo il nostro ascolto

ASSISTENZA LEGALE

Chi resta coinvolto in un sinistro riportando lesioni personali, e ancora di più, chi ha perso un familiare sulla strada, dovrebbe innanzitutto essere ascoltato.

Per questo motivo noi vi offriamo assistenza legale attraverso uno staff di avvocati dotati non solo di elevata professionalità e comprovata esperienza, ma anche di spirito di sussidiarietà e solidarietà.

 

Gli avvocati dell’AIFVS, esperti in materia di tutela dei diritti delle vittime, hanno fatto la scelta di non difendere imputati e curano in modo approfondito la propria formazione con la partecipazione assidua a seminari e corsi di aggiornamento ed in particolar modo alle occasioni di formazione professionale promosse dalla stessa  AIFVS  a livello nazionale con il patrocinio delle Istituzioni.

 

Al momento del sinistro, quando si è maggiormente disorientati e confusi, vi consigliamo di evitare indicazioni da sconosciuti o agenti di assicurazione o intermediari speculatori senza alcun titolo professionale o cedere a pressioni e raccomandazioni circa la scelta del legale. Vi suggeriamo di non affidarvi agli avvocati fiduciari delle assicurazioni che hanno forma mentis e ruolo di contrasto dei diritti delle vittime e di difesa dell'impresa di assicurazioni di fronte alle richieste di giustizia in sede penale e di risarcimento. Anche chi si avvale di una copertura assicurativa di tutela legale può indicare il nominativo di un avvocato di propria fiducia. La scelta del legale deve ricadere su di un avvocato non esperto soltanto di "infortunistica stradale" ma anche in indagini difensive, per questo la scelta non deve essere casuale, ma assolutamente approfondita e meditata.

Non è necessario, ma è preferibile, che l'avvocato scelto sia del luogo dove si è verificato l'incidente o si risiede, l'importante è che abbia spessore e qualità professionale.

 

Il risarcimento del danno alla persona è divenuto, purtroppo, un fatto imprenditoriale a scapito della vittima, che viene vista troppo spesso come una possibilità di lucro.

L’Associazione consiglia di non rivolgersi a strutture, società o agenzie che fanno del sinistro uno scopo di mero lucro, di diffidare di chi promette risarcimenti anche ingenti a costo zero sotto varie spoglie anche associative assumendosi ogni spesa dato che sottrarrà alla fine, a caro prezzo, una parte cospicua del risarcimento. Raccomandiamo sempre di affidarsi ad uno studio legale di un avvocato di provata esperienza che risponderà avanti al proprio ordine di appartenenza della sua condotta, anche sotto il profilo deontologico, e che sarà in grado di affrontare ogni risvolto giudiziario avendone la legittimazione attiva da parte dello Stato.

 

ASSISTENZA PSICOLOGICA

Chi si trova coinvolto in un grave incidente stradale spesso, oltre ai danni fisici e materiali, riporta traumi psicologici difficili da superare senza il sostegno di un medico specializzato.

I sinistri stradali sono eventi altamente traumatici anche sotto l’aspetto psicosociale poiché impattano in modo drammatico sulla persona, sulla sua famiglia, sulla comunità intera.

 

LE VITTIME sopravvissute manifestano impotenza e paura conseguenti alla minaccia per la propria incolumità; interruzione brusca del senso di continuità dell’esistenza; conseguenze fisiche e ricaduta sull’autonomia; cambiamenti spesso radicali nei rapporti sociali e nella vita relazionale; in generale un repentino peggioramento drammatico della qualità della vita negli aspetti relazionali, lavorativi ed economici.

 

I FAMILIARI devono affrontare reazioni psicologiche intense: disorientamento nella fase acuta e depressive in quella sub acuta del trauma oppure legate al lutto in caso di decesso; gestione sanitaria del proprio congiunto al rientro a casa, nella ricerca di ausili ed aiuti sanitari e assistenziali; gestione del carico economico, spesso molto gravoso. Il 90% delle famiglie di persone decedute e l'85% delle famiglie di persone invalide dichiara un declino significativo e spesso permanente della qualità della loro vita (studio FEVR, 1995).

 

Spesso c’è un contesto di isolamento sociale, in cui i familiari devono orientarsi per individuare percorsi assistenziali e riabilitativi frammentati o di difficile accesso e generalmente sono esclusi da possibili percorsi di sostegno.

 

L’AIFVS fornisce un supporto concreto e adeguato a questi aspetti.


Si tratta di un sostegno psicologico fornito da personale qualificato, psicoterapeuti specializzati in psicologia dell'emergenza e psicotraumatologia, esteso ai familiari per aiutare a elaborare e superare il trauma per chi si è trovato coinvolto in un incidente stradale o di chi ha perso un proprio caro a causa di un sinistro.

Conseguenze psicologiche degli incidenti stradali

 

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada che dal 1998 si batte per favorire il riconoscimento del mondo di dolore che sta dietro ai dati ufficiali, e per introdurre normative più severe.

La Federazione Europea delle Vittime della Strada (FEVS) ha effettuato un’ indagine a livello nazionale e internazionale (Pignatta V., 2006) volta ad evidenziare gli effetti secondari dell’evento drammatico primario. L’indagine evidenzia che, a fronte di un incidente grave, si delineano quattro differenti categorie di “vittime”: chi muore, i familiari di chi muore, chi contrae un handicap e i congiunti di chi contrae un handicap. Se sulla prima categoria si concentrano i dati statistici e il cordoglio dell’opinione pubblica, la sofferenza psicologica dei restanti tre gruppi rimane spesso ignorata e senza risposte. L’indagine effettuata rileva che il 90% delle famiglie dei morti e l’85% di quelle degli invalidi riportano un declino della qualità della vita da un punto di vista economico, relazionale e psicofisico. Il 72% dei soggetti riporta perdita di interesse per le attività quotidiane, mentre il 49% riferisce una diminuzione di fiducia in se stessi. Si registrano, inoltre, problemi d’ansia nel 46% dei soggetti, depressione nel 64%, fobie nel 27%. Il 37% riporta propositi suicidari, mentre le emozioni prevalenti risultano essere rabbia (78%) e risentimento (71%).

Tuttavia, questi dati si riferiscono agli incidenti maggiori, che comportano conseguenze fatali o permanenti, in riferimento ai quali chi a causato l’incidente viene semplicemente indicato come il colpevole trascurando le ripercussioni psicologiche che può avere la consapevolezza d’aver causato la morte ad altri, forse per una condotta scorretta o forse per fatalità.

La dimensione degli incidenti stradali è stata a lungo trascurata sia dai servizi di salute pubblica sia dalla ricerca scientifica (Blanchard E. & Hickling E., 2004; WHO, 2002). Se, tuttavia, la prevenzione necessita di dati relativi all’incidenza del fenomeno per attuare piani d’azione mirati, così le risposte operative volte a fornire supporto psicologico ai sopravvissuti ad incidenti stradali necessitano di dati precisi sulle reazioni emotive e comportamentali a tali eventi per poter fornire risposte adeguate e coerenti.

Blanchard e Hickling (2004) nella presentazione del loro testo, After the crash, nel quale sintetizzano la letteratura di lingua inglese sulle conseguenze psicologiche degli incidenti stradali e presentano i risultati di due loro progetti di ricerca longitudinali, sottolineano che la valutazione e il trattamento psicologico dei sopravvissuti agli incidenti stradali è stato tradizionalmente poco studiato, non solo negli Stati Uniti, ma a livello mondiale. Essi, tuttavia, evidenziano che dalla pubblicazione della prima edizione del loro volume, avvenuta nel 1997, si è registrato un incremento delle indagini scientifiche in questo settore. Gli autori, osservano che solo ora psicologi e psichiatri sembrano aver preso coscienza della consistenza delle conseguenze sulla salute mentale determinate dagli incidenti stradali, conseguenze inizialmente messe in evidenza da Norris nel 1992 e richiamate nel 1995 da Kessler.

Norris, infatti, nel 1992, realizzò negli Stati Uniti un pionieristico studio epidemiologico sul DPTS, intervistando telefonicamente 1000 soggetti adulti, bilanciati per genere, età ed etnia. Egli rilevò un’incidenza generale del Disturbo Post-Traumatico da Stress pari al 7,4%. All’interno del campione risultò, in particolare, che il 23,4% dei soggetti aveva sperimentato un incidente stradale. Di questi ultimi, l’11,5% soddisfaceva i criteri diagnostici per il DPTS secondo il DSMIII-R (APA, 1987). Sulla base di questi risultati, l’autore concluse che gli incidenti stradali dovessero essere considerati la principale causa di disturbi post- traumatici da stress nella popolazione in generale.

Kessler e i suoi collaboratori hanno in seguito realizzato la più vasta indagine epidemiologica degli Stati Uniti, coinvolgendo un campione di 8.098 soggetti (1995). Gli autori rilevarono che gli incidenti stradali rappresentano il più frequente trauma sperimentato direttamente dai soggetti di genere maschile (25%) e il secondo per le femmine (13,8%), registrando un’incidenza del DPTS in seguito a tali eventi pari al 6,5%. I dati di Kessler risultano troppo viziati dal fatto che non è chiaro se tutti i traumi riferiti dai soggetti si riferiscano effettivamente ad incidenti stradali. Per entrambi gli studi, inoltre, non sono disponibili dati relativi alla gravità delle ferite e alla presenza di eventuali ricoveri ospedalieri. Pur con questi limiti, tuttavia, dai due studi si ricava che circa il 9% dei soggetti coinvolti in incidenti stradali sviluppa in seguito DPTS, portando per la prima volta l’attenzione scientifica sugli aspetti psicologici connessi a tali eventi. 

 

TRATTO DA:

 CARATTERISTICHE POST-TRAUMATICHE NELLE VITTIME DI INCIDENTI STRADALI E NEI LORO FAMILIARI POST-TRAUMATIC CHARACTERISTICS IN ROAD ACCIDENT VICTIMS AND THEIR RELATIVES di Laura Bertelli

Teresa Astone responsabile AIFVS Provincia di Salerno

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